Prima di tutto occorre spiegare a chi non conosce la conformazione della Stazione Serenissima che si sviluppa su tre livelli: quello più alto è sul viadotto di viale della Serenissima (foto di copertina); quello intermedio su via Basiliano (foto sopra) e infine quello dei binari che è diversi metri sottoterra e per raggiungerlo occorre scendere la rampa di scale che si vede nell’immagine seguente.
Dunque chi abita su viale della Serenissima, come la nostra lettrice Maria Teresa, deve superare così tanti gradini da essere quasi un atleta. Peccato che Maria Teresa sia affetta da una disabilità alla gamba destra che le impedisce di fare le scale e dunque il treno che la porterebbe a Tiburtina per lei è off limits.
Entrambi gli ascensori, quelli che uniscono il livello più alto con quello intermedio e da qui fino ai binari, sono in “temporanea” manutenzione. Una temporaneità che dura da almeno sette anni.
Quanto sia straordinaria la manutenzione che si legge sul cartello qui sopra, lo dimostra il fatto che mancano sia la pulsantiera che la maniglia dell’ascensore. Ma non basta. Scendendo la rampa di scale, la porta al piano sottostante si presenta così, totalmente sigillata da pannelli in acciaio, segno che di riparazione non si parla proprio.
Ammettiamo, per un attimo, che Maria Teresa o altri cittadini disabili riescano a scendere la prima rampa da viale della Serenissima a via Basiliano.
A questo punto troveranno un altro ascensore e perfino una scala mobile. Problema risolto, dunque? Nemmeno per sogno. Ecco le condizioni dell’ascensore che conduce al livello binari: sigillato anch’esso da pannelli in acciaio e coperto da tags di ogni tipo.
Abbandonata la possibilità dell’ascensore, ci si potrà rivolgere verso la scala mobile ma anche questa è totalmente ferma da anni e sommersa da polvere e rifiuti.
“Quando scelsi questa zona – spiega Maria Teresa – lo feci anche perché in 10 minuti il treno mi avrebbe portata a Tiburtina e da lì potevo prendere la metro e raggiungere l’ufficio. Ma ormai ci ho rinunciato. La mia disabilità sopraggiunta per una malattia neurodegenerativa mi costringe a usare la macchina ogni giorno”.
La stazione Serenissima non è affatto un’opera di due secoli fa come potrebbe apparire dal degrado che la caratterizza ma fu inaugurata nel 2007 assieme alle fermate Tor Sapienza, La Rustica e Togliatti. Un articolo dell’epoca, di Abitarearoma.it, la descrive come un piccolo gioiello, dotata di scale mobili, ascensori, video informativi, panchine e parcheggi. In soli 15 anni la struttura è andata alla malora, priva di alcuna manutenzione e senza vigilanza.
Addirittura il cumulo di rifiuti che era stato lasciato all’interno da alcuni senza tetto, nel 2019 provocò un incendio che produsse un fumo nero e acre, ancora nella memoria dei residenti (foto che segue tratta da Romatoday).
Ci siamo soffermati sulle barriere architettoniche perché costituiscono un drammatico impedimento alla libertà di muoversi di tanti cittadini, ma non meno gravi sono le condizioni di sporcizia e di mancato decoro con tutti i muri imbrattati dai soliti vandali.
C’è da augurarsi che Ferrovie dello Stato e Comune di Roma mettano mano a un piano di risanamento di questa stazione, partendo dall’eliminazione delle odiose barriere architettoniche.
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